Ferrari P4/5
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Ferrari P4/5
Il sogno del regista americano James Glickenhaus, milionario e appassionato di Ferrari, sembra un po’ più vicino. L’idea di partecipare alla 24 Ore del Nurburgring con la sua Ferrari P4/5 realizzata per lui da Pininfarina quasi 4 anni fa non è stata infatti mai abbandonata da Glickenhaus, che per l’occasione si è fatto costruire una P4/5 Competizione. Finalmente sono apparsi in rete gli ultimi rendering, probabilmente definitivi, della curiosa vettura da corsa.
La Ferrari P4/5 Competizione è in realtà un’altra vettura, ottenuta con un paziente lavoro di bricolage da una Ferrari F430 Scuderia e il V8 da 435 CV di una Ferrari F430 GT2 ALMS. In pratica solo le forme della leggera carrozzeria ricordano quelle dell’esemplare unico P4/5 su base Ferrari Enzo, mentre la scocca è realizzata in pannelli d’alluminio. La costruzione di questo affascinante prototipo da competizione è stato seguito interamente dall’azienda torinese ProTo, una joint venture fra L.M. Gianetti e N.Technology nata nel 2010.
La P4/5 Competizione pesa 1.230 kg, ha la trazione posteriore e monta un cambio sequenziale a 6 marce. Le ruote sono in lega di magnesio, misurano 12Jx18” all’anteriore e 13Jx18” al posteriore e montano pneumatici da 285/660 R18 davanti e 310/710 dietro. A frenare questa spettacolare P4/5 Competizione ci pensano enormi dischi freno, rispettivamente da 380x35 mm e 330x32 mm. Per vedere dal vero l’auto occorre a questo punto aspettare fino alla prossima 24 Ore del Nurburgring, in programma dal 23 al 26 giugno 2011, per scoprire anche se il regista americano riuscirà nel difficile intento di omologare la vettura per uso stradale.
La Ferrari P4/5 Competizione è in realtà un’altra vettura, ottenuta con un paziente lavoro di bricolage da una Ferrari F430 Scuderia e il V8 da 435 CV di una Ferrari F430 GT2 ALMS. In pratica solo le forme della leggera carrozzeria ricordano quelle dell’esemplare unico P4/5 su base Ferrari Enzo, mentre la scocca è realizzata in pannelli d’alluminio. La costruzione di questo affascinante prototipo da competizione è stato seguito interamente dall’azienda torinese ProTo, una joint venture fra L.M. Gianetti e N.Technology nata nel 2010.
La P4/5 Competizione pesa 1.230 kg, ha la trazione posteriore e monta un cambio sequenziale a 6 marce. Le ruote sono in lega di magnesio, misurano 12Jx18” all’anteriore e 13Jx18” al posteriore e montano pneumatici da 285/660 R18 davanti e 310/710 dietro. A frenare questa spettacolare P4/5 Competizione ci pensano enormi dischi freno, rispettivamente da 380x35 mm e 330x32 mm. Per vedere dal vero l’auto occorre a questo punto aspettare fino alla prossima 24 Ore del Nurburgring, in programma dal 23 al 26 giugno 2011, per scoprire anche se il regista americano riuscirà nel difficile intento di omologare la vettura per uso stradale.
Fonte : omniauto.it
Elegance
Re: Ferrari P4/5
La sola idea è suggestiva..
Sarebbe bello rivedere un interesse da parte della Ferrari per i prototipi e le grandi gare di durata. Ricordo ancora la 24 ore di Daytona 1998, in cui a vincere fu la bellissima 333 SP della Doran-Moretti Racing.
Per ora accontentiamoci di questo esperimento! Sono proprio curioso di vedere quest'auto scendere in pista..
Sarebbe bello rivedere un interesse da parte della Ferrari per i prototipi e le grandi gare di durata. Ricordo ancora la 24 ore di Daytona 1998, in cui a vincere fu la bellissima 333 SP della Doran-Moretti Racing.
Per ora accontentiamoci di questo esperimento! Sono proprio curioso di vedere quest'auto scendere in pista..
Re: Ferrari P4/5
Alla 24 Ore del Nurburgring dello scorso anno non si è comportata malissimo, anche se credo che fosse lecito aspettarsi di più che una gara costantemente corsa attorno alla 30^ posizione. Chissà se ci riproveranno quest'anno...
In ogni caso l'esperimento è suggestivo e fa sentire ulteriormente la mancanza della Ferrari da un mondo che ha contribuito forse più della Formula 1 a farne il mito che è oggi: quello delle grandi gare di durata dedicate a GT e, soprattutto, prototipi.
In ogni caso l'esperimento è suggestivo e fa sentire ulteriormente la mancanza della Ferrari da un mondo che ha contribuito forse più della Formula 1 a farne il mito che è oggi: quello delle grandi gare di durata dedicate a GT e, soprattutto, prototipi.
Alexis
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