Alfa Romeo SZ ES30 (1989)
Pagina 1 di 1
Alfa Romeo SZ ES30 (1989)
L'Alfa Romeo SZ ES30, disegnata da Zagato per l'Alfa Romeo e presentata alla fine del 1989, è una vettura che racchiude in sè molte connotazioni tipiche delle Alfa Romeo del passato e per questo è oggi una icona Alfa Romeo degli ultimi 25 anni.
Innanzitutto aveva la trazione posteriore, ripresa dalla "75", già allora in vista del pensionamento e ultima Alfa di grande serie con la TP. Poi aveva uno schema sospensivo molto caro alla casa del biscione e che contemplava un quadrilatero anteriore e un ponte "De Dion" posteriore (con dischi freno entrobordo), praticamente il pianale era quello della "75 Evoluzione" ulteriormente affinato. In terzo luogo montava il motore-mito degli ultimi 40 anni dell'Alfa: il V6 progettato dall'ormai leggendario Giuseppe Busso, nella configurazione storica, ovvero 6V a 60°, monoalbero in testa per bancata, 12 valvole, derivato dalla 75 V6 ma con potenza portata a 210 cv a 6.200 giri.
Proprio tale potenza fece discutere all'epoca della presentazione in quanto ritenuta non adeguata al telaio, che avrebbe sopportato potenze ben superiori. Ma in Alfa si preferì utilizzare il motore senza sostanziali modifiche per mantenerne intatta la sua eccezionale e proverbiale affidabilità e anche per i costi di sviluppo che sarebbero stati molto elevati per una vettura da costruire in soli 1.000 esemplari. Piuttosto contenuto il peso: 1.260 kg.
Anche il disegno della vettura fece discutere in quanto assolutamente originale e fuori dagli schemi. Oggi la linea appare sempre peculiare e quasi senza tempo ed emana un fascino particolare.
Le presatazioni erano, come dire, oneste sotto il profilo prettamente velocistico (245 kmh e 7".00 nello 0-100), tuttavia erano eccellenti sotto l'aspetto relativo all'handling e la tenuta di strada in genarale, grazie all'assetto molto rigido, alla limitata altezza da terra e alla gommatura generosa e differenziata ant./post., tanto che furono misurati 1.4 G di accelerazione laterale, un valore da fare invidia a molte moderne supercars.
L'interno, a 2 posti "secchi", era interamente in pelle Connolly e il cruscotto (con numerosi strumenti circolari) aveva parti in fibra di carbonio.
Di questa auto ne furono costruiti 1.036 esemplari in versione coupè e 278 in versione spider (chiamata RZ). Con la vettura preparata tipo GR.N si disputò anche un campionato monomarca.
Il prezzo dell'auto di serie (definita anche "un esemplare unico ripetuto 1.000 volte".....) era di circa 100 milioni di lire.
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]
Innanzitutto aveva la trazione posteriore, ripresa dalla "75", già allora in vista del pensionamento e ultima Alfa di grande serie con la TP. Poi aveva uno schema sospensivo molto caro alla casa del biscione e che contemplava un quadrilatero anteriore e un ponte "De Dion" posteriore (con dischi freno entrobordo), praticamente il pianale era quello della "75 Evoluzione" ulteriormente affinato. In terzo luogo montava il motore-mito degli ultimi 40 anni dell'Alfa: il V6 progettato dall'ormai leggendario Giuseppe Busso, nella configurazione storica, ovvero 6V a 60°, monoalbero in testa per bancata, 12 valvole, derivato dalla 75 V6 ma con potenza portata a 210 cv a 6.200 giri.
Proprio tale potenza fece discutere all'epoca della presentazione in quanto ritenuta non adeguata al telaio, che avrebbe sopportato potenze ben superiori. Ma in Alfa si preferì utilizzare il motore senza sostanziali modifiche per mantenerne intatta la sua eccezionale e proverbiale affidabilità e anche per i costi di sviluppo che sarebbero stati molto elevati per una vettura da costruire in soli 1.000 esemplari. Piuttosto contenuto il peso: 1.260 kg.
Anche il disegno della vettura fece discutere in quanto assolutamente originale e fuori dagli schemi. Oggi la linea appare sempre peculiare e quasi senza tempo ed emana un fascino particolare.
Le presatazioni erano, come dire, oneste sotto il profilo prettamente velocistico (245 kmh e 7".00 nello 0-100), tuttavia erano eccellenti sotto l'aspetto relativo all'handling e la tenuta di strada in genarale, grazie all'assetto molto rigido, alla limitata altezza da terra e alla gommatura generosa e differenziata ant./post., tanto che furono misurati 1.4 G di accelerazione laterale, un valore da fare invidia a molte moderne supercars.
L'interno, a 2 posti "secchi", era interamente in pelle Connolly e il cruscotto (con numerosi strumenti circolari) aveva parti in fibra di carbonio.
Di questa auto ne furono costruiti 1.036 esemplari in versione coupè e 278 in versione spider (chiamata RZ). Con la vettura preparata tipo GR.N si disputò anche un campionato monomarca.
Il prezzo dell'auto di serie (definita anche "un esemplare unico ripetuto 1.000 volte".....) era di circa 100 milioni di lire.
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]
Argomenti simili
» Alfa Romeo Giulia GTA
» Alfa Romeo 33 Stradale.. Un sogno per pochi
» Alfa Romeo: addio a Brera e Spider
» Questa sì che merita di essere chiamata Alfa Romeo..
» Alfa Romeo Disco Volante '12: cuore Maserati
» Alfa Romeo 33 Stradale.. Un sogno per pochi
» Alfa Romeo: addio a Brera e Spider
» Questa sì che merita di essere chiamata Alfa Romeo..
» Alfa Romeo Disco Volante '12: cuore Maserati
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.